TREVISO COFFEE, per aspettare la Befana

Treviso coffee, per aspettare la Befana in compagnia di amici sorseggiando una bevanda calda.

La notte della vigilia dell’Epifania, in Veneto, è la notte di fuochi conosciuta come la notte del “Panevin”.

Secondo la tradizione, vengono preparate delle cataste di rovi, di rami e di canne di granoturco appoggiate attorno ad un palo di sostegno per innalzare un alto rogo.

Viene dato fuoco alla sera, dal più giovane della casa, con un pezzo del “soco” di legno mezzo bruciato, tenuto da parte dalla notte di Natale. L’accensione del “Panevin” avviene con la presenza di tutta la gente della borgata.

In Veneto se brusa a vecia: il panevìn

https://www.eventivenetando.it/blog/panevin-2022-quartier-del-piave-e-vallata/

Il “Panevìn” è simbolicamente la festa che pone fine alle festività di Natale e dà il benvenuto al nuovo anno con un augurio di abbondanza.

Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana. I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato.

Mentre il falò ardeva, i contadini in cerchio gridavano e cantavano varie formule augurali.

Ancor oggi la fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio.

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte

L’Epifania ha le sembianze di una vecchietta, non tanto carina ma generosa che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio a cavallo di una scopa, calandosi dai camini, porta doni e dolciumi ai bambini, ma anche carbone per chi è stato un po’ biricchino.

Nelle campagne venete è ancora viva la tradizione del Panevìn, ossia grandi falò propiziatori che bruciano gli affanni, i problemi e le negatività dell’anno passato.

Il fuoco depura e lascia spazio guardando all’anno nuovo con speranza e ottimismo.

Mentre bruciano, infatti, in base all’orientamento di fumo e faville si traggono previsioni sul nuovo anno.

Un proverbio contadino, infatti, dice: ” Faive a ponente panoce gnente, faive a levante panoce tante …” 

In Veneto il Panevin, falò, foghera o casera, nella sera che precede il passaggio della Befana, diventa un momento di aggregazione delle comunità locali, un ritrovare le proprie origine e le tradizioni legate alla terra. In compagnia si beve vin brulè e si mangia la pinza, tipico dolce dell’Epifania e si festeggia la vecchina che passerà di notte lasciando nella calza doni e dolciumi. 

Un momento di aggregazione

Qualunque sia l’origine della festa, indipendentemente dalle ragioni per cui si svolgeva (pratiche e religiose), il “Pan e Vin” è sopravvissuto sino ad oggi perché esprime il bisogno di stare insieme, di dividere con gli altri ansie e gioie.

La magia di ritrovarsi intorno allo stesso fuoco nel periodo più duro dell’anno per la vita nei campi, riaffermava, attraverso la presenza di tutti, la necessità di un legame fraterno tra gli uomini e di una rinnovata armonia con la natura, nonostante gli stenti, le privazioni e le difficoltà.

Il rito del “Panevin” si conclude con la consumazione della pinza cotta sotto la cenere come descritto in una vecchia ricetta che propone la preparazione della pinza: “Con la farina di granoturco, sopra la quale si versa dell’acqua bollente: quando si è un po’ raffreddata si aggiunge farina di frumento, s’impasta il tutto e poi avvolta in foglie di cavoli verzotti si cucina su l’ariola coprendola con la cenere”.

Il consumare insieme la pinza ha lo stesso significato di uno scambio di doni, della spartizione del pane, frutto del lavoro di tutti.

Così avveniva tra la povera gente della civiltà contadina come aiuto reciproco, come solidarietà collettiva.

La pinza è un pane speciale arricchito con finocchio, uvetta, pinoli, fichi secchi (https://www.kenwoodclub.it/ricette/ricetta-pinza-veneta) .

Con la pinza si beve del vin brulé e in certi luoghi, per tradizione se ne consumano di sette qualità, preparate da sette mani diverse come segno di buona fortuna.

Uno spicchio di pinza e un bicchiere di vino vengono poi riservati alla Befana che è attesa per la mezzanotte e che viene giù dalla cappa del camino dove i bambini, andati a letto dopo il “Panevin”, hanno appeso le calzette che la vecchia riempirà di doni.

Cos’è il Treviso Coffee

Ma i contadini veneti hanno anche un’altra grande tradizione, importantissima e ricca di storia: la grappa.

La grappa, per molti secoli, era prodotta in casa ed era un’arte che si tramandava di padre in figlio.
Ora la pratica da parecchi anni è considerata per legge illegale e precisamente dal 2001. 

Ma ricordo che il mio nonno paterno la produceva e poi la offriva nelle occasioni speciali, una tra queste era proprio il Panevin.

Ed io per onorare il suo ricordo, oggi ti propongo il Treviso Coffee: una sorta di Irish Coffee ma fatto con la grappa.

Una ricetta davvero semplice ma buona e confortante.

La ricotta con latte al posto della panna per il Treviso Coffee

Per rendere il Treviso Coffee Veneto al 100% ho sostituito la panna con la ricotta con latte del Caseificio Tomasoni https://tomasoniformaggi.it/ricotta-vaccina/47-ricotta-con-latte-8016599000217.html .

Morbidissima, buona e leggera, è una ricotta vaccina soffice e gustosa.

La ricotta con latte Tomasoni https://tomasoniformaggi.it/ è una ricotta vaccina consigliata per chi ama alimentarsi in modo sano ed equilibrato.

Si presta per tantissime preparazioni, sia in cottura che mangiata in purezza.

Io l’adoro spalmata su una fetta di pane croccante, condita semplicemente con un filo d’olio di quello buono.

Ti ringrazio per essere arrivata fino a qui: ora è il momento di lasciarti alla ricetta.

Se preparerai questa delizia, apprezzerei molto un commento, facendomi sapere cosa ne pensi della ricetta. 

Puoi anche scattare una foto e taggarmi su https://www.instagram.com/timoevaniglia/ così che possa vedere la tua creazione.

Ecco un’altra idea per un’altra ricetta che puoi realizzare con la ricotta con latte https://timoevaniglia.com/recipe/cinnamon-rolls-con-crema-di-ricotta/

Alla prossima!

TREVISO COFFEE, per aspettare la Befana

Portata Drinks
Cucina Italiana

Ingredienti
  

per la crema di ricotta

  • 125 g di ricotta con latte Formaggi Tomasoni
  • 60 g di panna fresca da montare

per il caffè

  • 300 ml di caffè di moka
  • 1 bicchierino di grappa
  • zucchero a piacere

per la guarnizione

  • cacao amaro in polvere
  • chicchi di caffé
  • scaglie di cioccolato fondente

Istruzioni
 

  • In una ciotolina, monta la ricotta con la panna.
    Versa il caffè nei bicchieri, poi la grappa e zucchero a piacere.
    Molto delicatamente adagia qualche cucchiaiata di crema di ricotta e guarnisci con una spolverata di cacao, i chicchi di caffè e qualche scaglia di cioccolato.
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